Il Touring Club Italiano by Stefano Pivato

Il Touring Club Italiano by Stefano Pivato

autore:Stefano, Pivato [Pivato, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, L'identità italiana
ISBN: 9788815229977
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2011-10-14T22:00:00+00:00


2. Fra carte e guide

Pur con un sistema di viabilità ancora precario occorre comunque educare gli italiani alla sua percorribilità fornendo il paese di una cartografia di carattere civile del tutto mancante. Città, paesi, strade e ponti esistevano solo in quanto obiettivi militari nelle carte che l’Istituto geografico militare aveva iniziato a produrre dal 1872. La leggibilità di quella cartografia è uno dei compiti principali al quale il Touring si accinge fin dalle sue origini nell’intento di tradurre in forme che permettessero conoscenza e fruizione del territorio (in senso culturale, antropologico, naturalistico e paesistico) da parte della società civile. La pubblicazione inizia già nel 1895 con la Guida itinerario dell’Italia e di alcune strade delle regioni limitrofe. Rilegato in tela azzurra con impressioni in oro, il volume tascabile di 390 pagine oltre a una serie di notizie sulla associazione e di consigli pratici per il ciclista, contiene 370 itinerari. Per ognuno di questi viene indicata la classe della strada, le località toccate, le distanze chilometriche, l’altimetria e altre notizie utili ad agevolare il viaggio del cicloturista.

La Guida itinerario già dall’anno successivo sarebbe stata ampliata in tre volumi separati: uno di questi interamente dedicato alla Lombardia. Negli anni seguenti sarebbe iniziata la pubblicazione sistematica di volumi regionali come quelli dedicati al Lazio (1897) e al Veneto (1897).

Sempre nel 1896 inizia anche la pubblicazione di una serie di Planimetrie e profili ciclistici dei principali valichi alpini e appenninici.

Tuttavia, la prima grande impresa cartografica realizzata dal sodalizio di Bertarelli rimane La carta d’Italia del T.C.I. al 250.000, realizzata fra il 1906 e il 1913, grazie al contributo volontario di migliaia di soci e consulenti sparsi su tutto il territorio nazionale. Presa come base la Carta topografica dell’Istituto geografico militare al 100.000 l’opera del Touring tende a semplificare e a far scomparire l’originaria impronta militare[13]: nell’arco di pochi anni la carta giunge a tirare nove milioni di copie.

L’opera che nel 1914 chiude idealmente un decennio di vita dell’associazione e inaugura quella che negli anni futuri costituirà una delle attività prevalenti del Touring è la Guida d’Italia. Fortemente voluta, l’impresa si propone di sostituire le guide straniere che avevano accompagnato i turisti alla scoperta dell’Italia. Di qui la proposta di redigere quello che i soci definivano un «Baedeker italiano» che tuttavia comprendesse aspetti e mete della nostra penisola trattati superficialmente o ignorati nella guida tedesca. Nella Baedeker, ma così pure nelle guide Murray o nelle Joanne, scarsamente descritte erano zone come l’Italia meridionale o le isole. In modo analogo erano trattati gli Appennini. Inoltre la dirigenza del Touring non condivideva il fatto che descrizioni di territori come quelli della Venezia Giulia fossero compresi non già nella guida che l’editore tedesco aveva dedicato all’Italia, ma in quella relativa all’Austria-Ungheria.

Agli occhi della dirigenza del Touring scarsa attenzione era stata dedicata alla nostra penisola, anche da guide prodotte da editori italiani già a partire dalla seconda metà dell’Ottocento[14].

Il progetto del Touring è dunque ambizioso e sintetizzabile nell’obiettivo di redigere «una guida d’Italia in lingua italiana e per gli italiani»[15].



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